Italia - Usa, 1-3: non decollano le azzurre nel primo incontro della tappa orientale del Grand Prix tour 2010. Barbolini sceglie il sestetto tradizionale, con Lo Bianco in diagonale con l'opposto Ortolani, Piccinini e Del Core martelli e Gioli e Barazza centrali, Cardullo libero. L'Italia non demerita e gioca alla pari con gli Stati Uniti per tre set: le azzurre si impongono nel primo ai vantaggi (28-26) e lasciano alle statunitensi il secondo (24-26). Nel terzo set, guidate da una a tratti irresistibile Logan Tom (18 punti per lei), mettone sotto pressione le italiane che recuperano fino al 22-22 per poi cedere nonostante una Ortolani strapitosa (23 punti) 23-25. Sotto 2-1, le azzurre sembrano aver terminato Finite ogni risorsa mentale e crollano nel quarto set, che non ha storia: le americane allungano fino al 10-17 che, di fatto, annulla ogni resistenza italiana fino al 15-25 in 22 minuti che chiude la partita.
Italia - Portorico, 3-0: avversario abbordabile questo Portorico, consentendo così a Barbolini di dare un turno di riposo a Lo Bianco, Del Core e Barazza. Sorprese invece per la difesa: ko la Cardullo a causa di un infortunio alla caviglia riportato in allenamento, scende in campo con la maglia da libero addirittura Francesca Piccinini!

I primi due set non hanno storia, con le azzurre che allungano subito e Portorico che non riesce ad impensierire la difesa italiana; musica un pò diversa nel terzo parziale, quando le caraibiche sembrano imboccare la strada giusta portandosi subito avanti 1-5 e a giocare punto a punto con la azzurre fino al 14-14. Ma i punti di Serena Ortolani (18 alla fine) e i muri di Arrighetti e Barcellini conducono in porto la vittoria d'obbligo con il 3-0 finale (25-12 25-17 25-18).
Italia - Thailandia, 3-1: vittoria in rimonta per le azzurre di Barbolini, costrette a scendere in campo con una formazione rimaneggiata a causa delle assenze di Piccinini e Cardullo, momentaneamente ko. La Bosetti veste la maglia del libero senza infamia e senza lode, mentre Del Core e Barcellini a banda non danno la giusta incisività all'attacco. Al centro, Gioli e Barazza non fanno abbastanza per arginare le combinazioni di gioco avversarie. Buona la prestazione di Rondon in regia, ma provvidenziale è ancora una volta quella della Ortolani. Per lei non è mai un problema mettere la palla a terra, anche quando quella palla è pesante come un macigno. Impossibile negare che senza di lei sarebbe stata tutta un'altra partita. Onore alle thailandesi, che giocano al limite del loro potenziale per l'intero match, tenendo in pugno le azzurre per gran parte del tempo. Solo la mancanza di qualche fuoriclasse in più impedisce loro di fare il colpaccio e di eliminare l'Italia dalla Final Six (ancora non conquistata, comunque) di questo torneo.
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